mercoledì 25 giugno 2008

Onorati su Oggi Castelli all'attacco...la maggioranza come al solito non risponde...

Il sindaco di Marino Adriano Palozzi perde le staffe ogniqualvolta si muovono critiche al suo operato. Gli dispiace che ci sia ancora qualcuno che non sia passato in maggioranza, che ci sia ancora qualcuno in grado di dimostrargli che il Re è nudo. Vale a dire che non è tutto oro quello che vorrebbe far luccicare.
Mi inserisco nella querelle fra il consigliere Giuliana Iozzi, esponente di una lista civica di cui era candidata a sindaco nel 2006, e il sindaco di Marino abile di bastone e di carota. Carote tante, bastonate pure. È chiaro che la mia non è una difesa d’ufficio del consigliere Giuliana Iozzi, che sa benissimo difendersi da sola.
Anzitutto sono rimasto sconcertato dalla spropositata reazione di Palozzi alle dichiarazioni tutto sommato contenute di un consigliere comunale di opposizione.
Poi voglio ristabilire un principio: quello della verità e non della verosimiglianza, al quale è aduso il nostro primo cittadino.
Inoltre voglio ribadire il diritto di critica, che è del tutto sconosciuto al nostro infallibile Palozzi.
In sintesi la Iozzi critica il sindaco in un’intervista rilasciata a Il Tempo del 16 giugno scorso, dove gli si contestano principalmente due cose: il disastro urbanistico che è sotto gli occhi di tutti e un pessimo rapporto politico con la minoranza. Ben altro che “schizzi di veleno”, come sbraita Palozzi. La Iozzi avrebbe dovuto rinfacciargli che è stata fatta contenta e canzonata, quando più di un anno fa ha proposto e ottenuto che fosse votata favorevolmente in consiglio comunale una commissione di studio congiunta fra maggioranza e minoranza per affrontare insieme le questioni urbanistiche. Commissione che è rimasta lettera morta. Avrebbe dovuto ricordargli che più volte in consiglio comunale gli è stato richiesto dalla Iozzi e dal sottoscritto un elenco degli atti d’obbligo, depositati nell’ufficio tecnico del Comune, contenenti aree concesse ad uso pubblico conculcate da decenni a questa parte dai costruttori a danno dei cittadini. Per tre fiate fu chiesto e fu negato. E poi oggi veniamo a sapere che uno di questi atti d’obbligo riguarderebbe proprio la persona del sindaco.
Che dire poi della presunta collaborazione da lui generosamente offerta all’opposizione, della politica della mano tesa, del “volémose bene” per il bene del paese? Se qualcuno all’inizio ha creduto in buona fede nella sua sincerità, oggi può giustamente affermare di essere rimasto male del suo reiterato mendacio. Eppure secondo il nostro leader minimo non si ha neanche il diritto di dirlo.
È vero che Palozzi ha lanciato la sua offerta di collaborazione in consiglio comunale, specie ogni volta che si trova in difficoltà su questioni “pesanti”, ma subito dopo fa come cavolo gli pare. E se questo è un rapporto corretto con i consiglieri di minoranza, ditemelo voi lettori ed elettori! Il sindaco se lo può comprare chi non lo conosce, secondo un noto proverbio.
Oltre a questa canzonetta della collaborazione, da un po’ di tempo il sindaco va ripetendo un altro ritornello: quello che non è sua la colpa del disastro urbanistico, nel quale sta conducendo il nostro territorio e i nostri centri storici. Se il piano regolatore non gli piaceva poteva adottare una variante di salvaguardia, poteva e potrebbe ancora adottare dei piani di attuazione, potrebbe evitare di presentare varianti speciali come quella di valle Bricocolo, potrebbe respingere i “finti” patti territoriali (come ho fatto io) che invece approva in consiglio a colpi di maggioranza e che poi è costretto a ritirare la volta successiva, perché esagerati. Piuttosto chiedesse ai costruttori, dai quali è sostenuto, di lasciare qualcosa anche ai cittadini! Il sindaco vanta, poi, nella sua risposta su questo giornale del 17 u.s., un buon rapporto di collaborazione con l’assessorato all’urbanistica della Regione Lazio. Per quello che ne so è stato più volte richiamato per rendere conto delle sue disinvolte deliberazioni in materia, altro che una “limatina” di cubature.
Infine il sindaco si illude che la sua condotta sia stata promossa dall’ultima tornata elettorale dal consenso dei cittadini. Sostiene Pereira.
Dovrebbe ringraziare il vento della storia che soffia nella sua vela, invece. Tant’è evidente la differenza di voti presa a Marino dal PDL tra la prima e la seconda tornata elettorale, che il risultato molto ha fatto imbestialire i vertici romani. Piuttosto è bravo a tenere unita comunque e nonostante tutto una maggioranza che pure è squassata da profondi dissidi interni. Piuttosto gli va riconosciuto che è bravo nella campagna acquisti, stagione dopo stagione, ma nessuno scommetterebbe per la fine del campionato, una volta che saranno esaurite le “concessioni”.Certo è preoccupante constatare la quantità di veronal (un potente barbiturico dal potere ipnotico, n.d.A.) somministrato in consiglio comunale e nel paese. Sarà la rassegnazione dei cittadini, saranno le difficoltà politiche altrui, sarà la “disponibilità” di alcuni consiglieri di minoranza, ma una vera opposizione questo sindaco non ce l’ha. E inveisce pure se qualcuno, come il consigliere Giuliana Iozzi, si permette di dire che sono stati due anni di pessima politica? Dovrebbe esserne contento. Almeno può dimostrare che c’è qualcuno fuori del coro.

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